Ogni settore ha i suoi punti di riferimento. Ogni ambiente artistico mette a disposizione, per emergenti e non, dei concorsi. In questa maniera, coloro che decidono di mettersi in gioco, possono testare le proprie capacità partecipando a queste manifestazioni.
Il Drag Factor riesce sia ad essere un importante concorso per Drag Queen, sia un punto di riferimento per gli artisti del settore e per l'intera comunity LGBT. A idearlo, tempo fa, furono Simone Farag e Simone Polena Conia, make up artist nonché Drag Queen, nota con il nome di Polena De Kastor.
I due sono anche coorganizzatori dell'evento, ma non sono i soli. Con loro ci sono tante altre persone che si occupano di una realtà così imponente.
Non solo infatti coinvolge un numero impressionante di partecipanti, che nelle varie selezioni locali, tentano di accedere alla finalissima nazionale ma sopratutto, dall'origine ad oggi, mantiene un rapporto costante con il Gay Village di Roma. La finale infatti si svolge sul palco di questa fondamentale realtà.
Col tempo infatti quest'importante realtà LGBT ha sponsorizzato e promosso la manifestazione fino a diventarne produttrice. La finale per questa ragione si svolge sul palco del Gay Village. Il format, prodotto da Gay Village, mantiene comunque sia una sua identità ed autonomia artistica
Ciò non solo ha permesso all'organizzazione di avere a disposizione una struttura ideale per le spettacolari performance delle partecipanti, non solo ha fatto in modo che nel giro di pochissimo il Drag Factor diventasse un appuntamento centrale nella vita della comunity lgbt, quanto ha fatto in modo che all'evento presenziassero persone del calibro di Mara Venier, Alda D'eusanio, Tina Cipollari, Giovanni Ciacci, Eva Grimaldi e Vladimir Luxuria.
Dal nome si intuisce facilmente che il format prende ispirazione dal celebre talent show, andato in onda per tanti anni sulla Rai, ed ora vento di punta di Sky italia.
Nelle versioni locali del Drag Factor (Campania, Emilia, Puglia etc ...) le partecipanti sono inserite in team di Drag navigate che fungono da tutor. Ogni settimana ci sono le sfide che prevedono una o più eliminazione. Le stesse tutor rientrano in giuria e devono scegliere chi eliminare, qualora le loro prescelte, vengano candidate all'eliminazione, proprio come accade nel programma.
Infine si giunge alla finalissima in cui le superstiti si scontrano per poter giungere al primo e al secondo posto. Nel primo caso si giunge direttamente alla finale, mentre nella seconda si accede alla semifinale, che si svolge sempre al Gay Village di Roma.
Le versioni locali possono in parte porre delle variazioni al regolamento. Tra questi c'è anche la presenza o meno di un tema, cosa che però non concerne la competizione finale nazionale.
Nella sfida finale non ci sono ovviamente eliminazioni ma le concorrenti si giocano il tutto per tutto. I riconoscimenti sono tre e coincidono con i tre gradini del podio: 3°, 2° e 1° posto. Quest'ultima viene nominata Regina della Notte del Drag Factor. Sono anche premiate le migliori delle proprie categorie.
Il concorso infatti si basa sulla divisione di Drag in classic, showgirl ed androgine e un tempo i team si basavano su questa tripartizione. Tutt'oggi dunque rimane il riconoscimento alla miglior classic, alla miglior showgirl e alla miglior androgina.
IL CORREDO DELLA DRAG
Su Amazon è possibile trovare molti articoli relativi al mondo Drag Queen, spesso a prezzi davvero convenienti. Che aspetti a dare un'occhiata? Qui qualche esempio!
Nessun commento :
Posta un commento