Domenica 30 luglio si è conclusa la finale del Black&White Drag Talent, concorso televisivo ideato da Lady Sasha, il primo dell'ambiente ad essere trasmesso in tv, in Italia. Ricordiamo che la finale si è svolta a Cercola, nel piazzale dei Platani. La vincitrice Eva Gold ha deciso di rilasciare un'intervista, a proposito del suo trionfo. Intanto vi ricordiamo che è aperto il bando d'iscrizione per la nuova edizione.
1) Ti aspettavi di vincere il Black&White?
In tutta onestà ci speravo. Ho fatto un buon percorso durante la trasmissione. Quando è giunto il momento della mia esibizione, nella finalissima in piazzale dei Platani, a Cercola, ero rilassatissima, perché le mie ansie si erano consumate il giorno prima, sul palco del Gay Village, essendo io giunta anche quarta al Drag Factor Italia. Eppure quando hanno fatto il mio nome ho provato comunque una grande emozione. Si tratta della prima corona della mia carriera. Potrà sembrare un vezzo ma per me è un simbolo rappresentativo dei miei piccoli traguardi. Ho fatto tanti concorsi in 8 anni e questa è stata la prima portata a casa e ha un valore affettivo per tante motivazioni.
2) Sei tornata sulle scene dopo due anni di pausa trascorsi in Spagna. Eva Gold è stata influenzata da questo periodo, in cui ha vissuto all'estero? Che differenza c'è fra la Eva Gold del passato e quella attuale?
Sono tornata perché sentivo che avevo ancora molto da dare. Il mio percorso è stato un po' tortuoso in passato. Il periodo trascorso in Spagna mi ha concesso di aprire la mia mente a nuove cose, facendo esperienze di vario genere. Ma mancava sempre qualcosa, quel tocco di brio che quando mi esibivo riuscivo a provare . La Spagna mi ha dato la carica per tornare a fare ciò che amo, mi ha dato dei valori e delle percezioni diverse rispetto al passato, mi ha dato più carattere e più autostima.
3) Come descriveresti il tuo personaggio?
Il mio personaggio cerca un po' di distinguersi dalle masse. Non mi piace essere come tutte le altre. Mi piace interpretare delle storie nelle mie performance, qualcosa che abbia sempre un significato, un po' più complesso, con scelte musicali più azzardate e coreografie un po' più ammiccanti. Nel mantenere le distanze dal volgare, col tempo ho integrato in Eva sempre più aspetti da "bambolona".
4) Il Black&White si svolge in televisione. Questa sua caratteristica ha in qualche modo influenzato il tuo percorso?
Ovvio che si! E' stata la mia prima esperienza televisiva, soprattutto in queste vesti. Mi ha portato in un mondo a me nuovo e io amo tutto ciò che è nuovo. Mi ha dato la possibilità di essere vista da molte più persone, che magari non sapevano nemmeno esistessi, quindi allargando il mio pubblico. Ma soprattutto più di qualsiasi altra cosa, mi ha dato tante risate, l'unico concorso dove mi sono goduta ogni singola emozione, grazie ad una grande padrona di casa come Lady Sasha.
5)Sei partita anche a seguito di alcuni bocconi amari. Oggi sapresti consigliare ad una Drag il modo migliore per poter superare momenti negativi?
I bocconi amari servono, è inutile girarci intorno. A tutti serve un po' di sana delusione. Infatti solo in quel momento capisci cosa vuoi realmente da te stessa. Tutti abbiamo momenti negativi, sappiamo bene anche questo, ma è bellissimo dopo tante difficoltà riuscire a raggiungere un traguardo, guardarsi alle spalle e comprendere che ce l'hai fatta lo stesso, che il percorso è stato difficile ma intenso . Quindi il mio consiglio è di affrontare sempre i momenti negativi per poi godersi quelli positivi.
6) Progetti futuri?
Ho sempre tanti progetti futuri, sono una sognatrice. Qualcosa bolle in pentola , ma faccio un po' la Diva , perché non posso rivelare nulla.
7) Hai mosso i primi passi da giovanissima, nel mondo Drag. Tra l'altro sei entrata quasi da subito nel cast dei Freelovers, realtà LGBT napoletana che anni fa realizzava serate davvero spettacolari. Verso quale direzione si sta dirigendo l'essere Drag in Italia? In cosa lo hai trovato cambiato, rispetto ai tuoi inizi?
Con mio grande piacere ho notato che quest'anno l'essere Drag in Italia si è un po ridimensionato a quello che deve essere, una forma d'arte. Quando ho cominciato io, mi innamorai proprio di questo, l'arte di essere una Drag Queen, in cui ognuno segue la sua peculiarità. Per un periodo poi si è cominciato a dare maggior interesse al fattore materiale di una Drag ovvero a chi avesse la collana più costosa, la parrucca più favolosa, offrendo spesso spettacoli a mio giudizio poveri di contenuto. Invece quest'anno si è dato spazio a tanta arte, tante emozioni e grandi performance.
8) Consigli per coloro che vorrebbero ottenere risultati simili
Un consiglio che do sempre è divertirsi prima di tutto. Nasciamo per divertire e gira tutto intorno a quello. Pochi attimi di pura felicità, i migliori per contrastare quelli negativi.
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